Due morti in una settimana nello stesso punto hanno fatto scattare un campanello d’allarme: perché due persone di 20 e 30 anni sono annegate nel Parc del Túria, vicino a Manises e Paterna? Questa zona del fiume è diventata uno dei punti neri per i bagnanti nell’ultima settimana e le cause sono in gran parte legate alla situazione del parco dopo la dana.
Prima della catastrofe, il sito web del Parc del Túria avvertiva già che la balneazione era vietata in alcune zone, anche se non c’è un controllo rigoroso dell’accesso.
Ad esempio, nell’area ricreativa di Manises nel 2024 c’era già un divieto: “Le sue acque sono immagazzinate in diversi bacini e sembrano tranquille, ma sulle rive c’è molto fango stagnante e vari elementi all’interno del fiume, quindi la balneazione è totalmente vietata in tutta l’area”.
Tuttavia, l’evento si è svolto a un paio di chilometri da questo punto, dove non c’era alcun divieto esplicito prima degli eventi. Come sottolinea un articolo di Levante-EMV, le limitazioni, a seconda dell’area interessata, sono gestite dalla Confederazione Idrografica del Júcar (CHJ), dal Governo Regionale Valenciano e dai consigli locali.
Raccomandazione generale: evitare la balneazione nel Parc fluvial del Túria.
Molte zone balneari del Túria sono ancora inutilizzabili dopo il passaggio della dana, sia per l’accumulo di detriti e fango, sia per la mancanza di pulizia delle acque. La tempesta che ha colpito Valencia ha trascinato oggetti pericolosi e sedimenti di grandi dimensioni, oltre a generare dislivelli sotto l’acqua e zone di forti correnti e maggiore profondità rispetto a prima.
A Manises, infatti, continuano i lavori tra il Comune e il CHJ per recuperare l’alveo del fiume che attraversa la città, ricostruendo gli accessi, i sentieri e ripulendo le acque.
La ricostruzione procede lentamente anche in una decina di comuni a monte e si prevede che almeno fino al 2026 non si riuscirà a garantire la necessaria sicurezza per la balneazione nell’intero alveo del Parc del Túria.
Per questo motivo è stata avanzata la richiesta da parte dei consigli comunali di decretare il divieto di balneazione in molte zone prima dell’arrivo dell’estate da parte delle autorità competenti, come riportato in questo articolo di Levante-EMV. Questo non è fattibile, perché è di dominio pubblico e lascia la decisione nelle mani dei bagnanti.