
Una persona che vive a Valencia non si rende conto di quanto sia particolare il suo vocabolario finché non lascia la città. Fuori di qui non ci capiscono quando diciamo finca o desficioso, ma tra di noi sappiamo di cosa si tratta. Ecco perché abbiamo messo insieme una raccolta, grazie anche al grande Vicent Marco, di espressioni e parole per rendere più facile riconoscere un valenciano quando è lontano da casa.
Desastrar o empastre
Da alcuni aggettivi creiamo i nostri verbi. Quando si mette completamente a soqquadro la propria stanza, si dice desastrar. Così come quando si fa disordine e il risultato è che si è lasciato un pasticcio.
Sbocconcellare
Quando arriva il freddo, qui non ci si bagna, ma si fa il choparse! Arrivare a casa con tutti i vestiti inzuppati d’acqua, ecco come si dice. È la scala definitiva per misurare quanto ci si è bagnati.
Xé
Questa parola è forse la più valenciana di tutte. Ché o Xé è una sorta di “caramba” o lamentela per qualcosa. Una stampella all’inizio della frase che è stata utilizzata anche per identificare i tifosi del Valencia C.F..
Vedere
L’imperativo di verbi come ir, per noi, non è “ve”, ma “ves”. Uno degli errori ortografici più comuni quando scriviamo, ma probabilmente non l’avete notato.
Fer la mà
Le distanze si misurano come in qualsiasi altro luogo, ma quando qualcosa è estremamente lontano diciamo:“Eso está a fer la mà“. È come il nostro “Dove Cristo ha perso il suo accendino/capello/boina o simili”.
Imbiancare
Applicabile anche alla gif di cui sopra, più di una volta giocando vi sarà capitato di imbiancare la palla su un albero o una casa. Questo termine è valido come tutti gli altri ed è uno di quelli che usiamo meglio nel cap i casal. Non si tratta solo di espardenyàs in castigliano.
Mocho
“Pásame el mocho, que tengo que limpiar”. Se qualcosa non si adatta a questa frase, è chiaro che si tratta della parola mocho. A Valencia chiamiamo così il mocio. Tuttavia, la RAE la considera valida nel suo dizionario.
Smusso
Tecnicamente, in architettura, quando un angolo viene tagliato formando un piano tra due angoli, si chiama smusso. E a Valencia è l’unico posto in cui lo usiamo regolarmente e correttamente. Perché siamo così bravi.
Festa
È una delle castellanizzazioni – se posso usare questo termine – del valenciano. È la parola preferita da nonni e nonne per dire che qualcuno sta flirtando. O che ci sta provando.
Socarrar o torrar
Quando il sole picchia forte, si dice che si sta per torrar. È come se ci si trovasse all’interno di una brace. E se si sta già bruciando, significa che si è socarrao (deriva dal nome dei tipici pezzi di ceramica valenciana, els socarrats).
Oltre alle frasi, ci sono anche alcune regole non scritte che dovete rispettare se venite a Valencia: ve le sveliamo tutte in questo articolo.